L'Ambra

La storia dell' ambra è un' epopea del cammino umano ….l' Ambra è una resina fossile che proviene da foreste di piante conifere preistoriche che erano situate dove oggi si trova il Mar Baltico e che, nel corso di milioni di anni, ha subito un processo di graduale mineralizzazione. L' ambra è da sempre amata per il suo calore, il suo splendore, per il mistero che contiene in sè e per il fatto che ogni pezzo di ambra è unico e speciale. Talora include dentro di sè fossili biologici perfettamente conservati, come insetti o altre inclusioni. Le popolazioni più antiche (Assiri, Egizi, Greci, Romani e Arabi) la consideravano pari all'oro ed era barattata e molto ricercata per i suoi poteri terapeutici.

La storia

Anticamente era creduta un condensato di raggi solari ed è per questo che il suo nome presso i Greci antichi era Elektron, ossia “cosa splendente”, termine molto simile ad elektor, uno degli appellativi del sole. Uno dei molti nomi con cui veniva identificata l'ambra era «succino». Si ricollega a sucinum, in latino «succo», perché gli antichi avevano correttamente capito che era un fluido prodotto da piante vissute in tempi remoti (si veda l'opera Naturalis historia, di Plinio, I sec. a. C.).
L'ambra era nota alle genti del Nord fin da tempi preistorici. Essa veniva trasportata dal Mare del Nord e dal Mar Baltico fino all'Italia, Grecia ed anche Egitto, attraverso le cosiddette «Vie dell'ambra», molteplici strade che percorrevano l'intera Europa definendo imponenti traffici commerciali, lungo i grandi fiumi del Nord, come la Vistula e il Dnieper.
Durante l'età del bronzo, nell'alto Adriatico sorsero importanti centri di commercio dell'ambra, primo tra tutti Adria, che divenne anche importante centro per la lavorazione dei manufatti.
In seguito, durante l'età del ferro, il monopolio del commercio dell'ambra fu prerogativa dei Piceni, popolo che viveva nell'attuale zona delle Marche. L'ambra era nota ai Romani, che gradivano molto questa pregiata gemma, usata sia a scopo di gioiello che come amuleto. La «bulla» d'ambra era un ciondolo tradizionalmente indossato al collo dai bimbi romani come protezione contro malattie ed influssi negativi. La tradizione talvolta è ripresa ancor oggi quale abitudine di far indossare una collanina d'ambra ai bambini.
I cavalieri teutonici, il cui compito era evangelizzare le genti nordiche pagane, nel XIII secolo conquistarono le coste del Mar Baltico, occupate da tribu baltiche, come i Bruzzi (Da cui pare sia derivato il nome della Prussia). I Cavalieri Teutonici detenevano il monopolio del commercio dell'ambra, con cui ricavavano preziosi rosari, venduti in tutte le terre cristiane.

Le caratteristiche

L'ambra è una complessa molecola, un polimero, formato da strutture ripetute più volte, costituite da carbonio, idrogeno, ossigeno, assieme a varie impurità.
È molto resistente agli agenti chimici; non si scioglie infatti negli acidi, prova ne è il fatto che all'inizio del ‘900 furono realizzati con l'ambra dei recipienti per l'uso in laboratori chimici, inattaccabili anche dall'acido fluoridrico. Può invece essere in parte sciolta da alcuni solventi organici, come etere o acetone.
L'ambra brucia alla fiamma, emanando odore di resina di pino (l'origine dell'ambra, quella del Baltico, viene fatta risalire alla resina di Pinus succinifera, una conifera preistorica).
Molto tenera (durezza 2-3 della scala di Mohs), ha un peso specifico di poco superiore a quello dell'acqua e viene portata a riva dalle onde del Mar Baltico, che erodono sedimenti sottomarini ricchi di questa pregiata gemma. Sin da tempi remoti l'ambra viene raccolta presso la riva del mare usando tradizionali reti.
Se viene strofinata con forza, l'ambra si elettrizza e assume la proprietà di attirare corpi leggeri; non a caso uno dei nomi con cui l'ambra veniva chiamata in persiano antico era karabe, che significa “attira paglia”. Anche il termine odierno “elettricità” deriva dall'ambra, chiamata in greco antico elektron, ossia “sostanza del sole”.